Intervista a Fosca

da Ticino Libero, intervista a Fosca Bernasconi-Crivelli

BELLINZONA – «Un ospedale improvvisamente in subbuglio e lo spazio per la fuga di Francesca, assieme Giorgio Genetelli, anima del progetto).
a Luca, un bambino con cappellino da Spiderman, e Oreste, settantenne in canottiera. Rischiando di essere scoperti, i tre pazienti scivolano come ombre nelle corsie… ». Scopriamo così il secondo racconto, che sarà pubblicato in agosto, dall’avventura editoriale più pazza degli ultimi tempi. Una rivista mensile, edita da un collettivo, con un racconto scritto da un autore ticinese (a tal proposito non molto tempo fa abbiamo dato voce anche a 
L’autore, o meglio l’autrice, del secondo racconto, “Le ali della notte”, è Fosca Bernasconi Crivelli, che abbiamo avvicinato per conoscere meglio.
Fosca Bernasconi Crivelli, lei sarà la seconda autrice di questa nuova iniziativa letteraria ticinese. Perché ha deciso di partecipare questo progetto?
«La decisione è arrivata perché conosco Giorgio Genetelli, il promotore di questa nuova rivista. Ho seguito lo sviluppo del progetto, lo conosco per motivi professionali, e gli ho chiesto se gli sarebbe potuto interessare un racconto, che a dire il vero stavo preparando per l’Italia. Giorgio scrive racconti molto legati al Ticino, alle sue valli, mentre il mio non è ambientato in un luogo particolare, potrebbe essere in Ticino così come ovunque».
La passione per lo scrivere da dove nasce? È il suo primo racconto?
«Qualcosa ho già scritto, ma non ho mai pubblicato nulla, è la prima volta. Sono giornalista, ho scritto delle pagine di approfondimento per LaRegione, ho collaborato come esterna in cronaca, e per più di dieci anni ho curato l’Almanacco del Mendrisiotto, che ha cessato le sue pubblicazioni nel 2012. Il progetto è poi stato rilanciato da una tipografia di Chiasso, dopo circa un anno di pausa. Quindi possiamo dire che ho sempre scritto».
Il suo racconto di cosa parla?
«La mia storia si svolge in un ospedale. I tre personaggi sono una donna, un bambino e una persona anziana, che una sera mentre c’è un po’ di subbuglio in questo ospedale decidono di scappare insieme. Tentano quindi la fuga dall’ospedale, con tutta una seria di vicende, e con un finale a sorpresa, non scontato».
Questa nuova rivista mensile propone un racconto ogni mese, il suo apparirà sul secondo numero. Prevede di scrivere altri racconti per questa iniziativa?
«Il progetto è appena nato, quindi non so bene come evolverà. L’idea era quella di dare spazio a giovani autori ticinesi, dipenderà quindi da chi vi aderisce. Se vi saranno molte adesioni non so se vi sarà ancora spazio per scrivere altri racconti, magari molto più in avanti. È ancora tutto un divenire. Il progetto è autofinanziato con l’abbonamento, chi scrive non percepisce assolutamente niente. Lo si fa per promuovere la cultura del racconto in Ticino, e questo mi ha convinto a partecipare».
Nell’epoca del web ha ancora senso creare una rivista letteraria?
«Una rivista letteraria nel senso classico forse no, probabilmente sarebbe molto di nicchia. Però un’iniziativa come questa, aperta a 360 gradi, sia per quel che riguarda i lettori, sia per quel che riguarda chi vi scrive, penso possa essere interessante. Anche il costo non è eccessivo, un racconto costa simbolicamente 6 franchi, mentre l’abbonamento annuale costa 60 franchi, più che sopportabile».

Per dare un incoraggiamento intellettuale al Ticino…
«Secondo me in Ticino si legge troppo poco. Chiaramente non per forza servono questi racconti per invitare alla lettura, si può leggere di tutto, però… . Internet per me è un po’ superficiale, è molto veloce, si passa rapidamente ad altro. Mentre un libro, un racconto, è ancora bello averlo sotto forma cartacea. Un po’ per il possesso dell’oggetto, ma anche perché in un secondo tempo può ripescarlo, rileggerlo, riguardarlo quando vuole»..

Fosca Bernasconi-Crivelli, nata nel 1965, é originaria di Balerna e residente a Castel San Pietro (Valle di Muggio). Di professione giornalista, ha collaborato con alcuni quotidiani ticinesi e riviste. Dopo essere stata per oltre un decennio redattrice dell'Almanacco di Vita Chiassese e del Mendrisiotto, oggi collabora con l'Annuario di Chiasso e Mendrisio. Vive con il marito Edy e i due figli Jenny e Aris, di 26 e 11 anni.

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