Le Insidie di Arbok

Somma gioia per la massiccia (iperbole) adesione alla terza stagione de i racconti, preoccupazione per i travagli della strada stesa davanti e anche per le belle condizioni meteo (eufemismo), che ammosciano la voglia di farne. Ma da stakanovisti quali siamo (balla), andiamo avanti imperterriti, affrontando le Insidie con Gianni Mengoni.
Mai titolo capita così a fagiolo (luogo comune). Mengoni è un debuttante nella nostra collana, anche se ha già pubblicato il romanzo Estremo rimedio in altri lidi. Era stato per sei mesi maestro di Genetelli alle Maggiori di Lodrino, di cui si ricorda un’epica rivisitazione di Cappuccetto Rosso, trasfigurata in Lupetto Rosso, dove l’innocenza stava ovviamente dalla parte della bestia. E le bestie, Mengoni le usa anche per Insidie, topolini per la precisione. Intelligenti, coraggiosi, ironici e generosi: siamo noi? Mah, sotto questi chiari di luna, gli umani sono pallidi e pavidi, con la speranza sotto le suole (metafora?).

Insidie - Immagine di Gabriele Zeller
(…) La fantasia propone ai giovani topi, che dalla legnaia osservano la trappola e annusano il profumo del formaggio, immagini di coraggio, di abilità e di gloria. Ognuno di loro sogna ad occhi aperti la propria trionfale uscita dalla trappola con il pezzo di formaggio in bocca, sotto lo sguardo ammirato di tutta la tribuna. L'impresa verrà raccontata ai topi che non hanno avuto la fortuna di assistervi, sarà tramandata dai genitori ai figli per molte generazioni e la collettività ricorderà a lungo il nome dell'eroe che l'ha compiuta .(…)

La follia di agosto continua, noi ci fermiamo qua e vi auguriamo una resistente lettura delle Insidie.

Un abbraccio accaldato,

Collettivo Arbok Group                                                                              

                                                                            

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