Passa la mano - racconto di Doris Femminis

Passa la mano - Gabriele Zeller, olio su carta
La storia di dicembre è quella di una natività, che sembra arcaica ma in realtà è presente come la vita
stessa, appesa a un filo. È la Rossa a dover partorire, la capra più preziosa del gregge. Se muore, è un disastro...
Doris Femminis, di Cavergno, con questo racconto ha vinto il Premio Internazionale Salviamo la montagna, dedicato al suo conterraneo Plinio Martini. Una storia bella e vibrante, scritta con la forza della letteratura che si confronta con la natura e e la vita.
Anche lei entra a far parte del collettivo Arbok Group come autrice de i racconti, giunti al 18esimo libro.
Eccone uno stralcio.

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Era la seconda frazione della val Bavona, a mezz'ora di passo spedito da Cavergno, ma è difficile dare una lunghezza a quei due chilometri, perché li facevano i bambini assonnati all'alba e piagnucolosi al tramonto, giovani e vecchi con capre impazzite dal verde, vacche anchilosate da mesi di stalla, maiali affaticati e terrorizzati da un nonnulla. Li facevano le donne incinte salendo e con le contrazioni scendendo; qualsiasi ragione li obbligasse al cammino, non sprecavano le gambe e marciavano carichi di fieno e legna, neonati legati nelle gerle e capretti sgozzati penzoloni.

Un mattino la voce profonda di Vincenzo salì dalle scale con l'odore del caffè.
- Emma, Leonardo, svegliatevi! - Fuori era notte. Da sotto le coperte i bambini sbirciarono le finestre incrostate di gelo ed il vapore dell'espiro nel barlume della candela. Quando il richiamo si fece secco, infilarono gli abiti e corsero fuori sull'erba brinata a svuotare la vescica.
Davanti al fuoco, nel tepore della cucina, si colmarono di cibo e di caldo.

- Dai, sbrigatevi, che già ieri la Rossa doveva partorire” disse Vincenzo che si rivedeva la capra, ancora priva dei segni evidenti del parto.
(...)

Doris Femminis
i racconti Arbok Group - dicembre 2015

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