Le ruote del destino - Trailer
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Copertina di Gabriele Zeller |
Il racconto di febbraio, opera di Francesco Giudici, è uscito e spedito agli abbonati. L'essenza della storia: Dal sogno di un mondo alla realtà locale, il protagonista arrotonda facendo lavori artigianali, e oggi si occupa di sostituire alcune lastre di beola del tetto di una stalla. Una vita comune, deve la bellezza e il mistero si svelano nei dettagli e che ci dicono che no, la globalizzazione non ha ancora vinto.
Come sempre, Gabriele Zeller ha immaginato e realizzato la copertina di questo numero 8 della collana i racconti - Collettivo Arbok Group
"A vent’anni sognavo di guidare il camion.
Non uno di quei camion che incroci dieci, venti volte
al giorno a fare la spola tra un mucchio di terriccio da caricare e un posto
dove depositarlo. Il mio sogno andava lontano, viaggiava fino all’estremo
oriente con solitari attraversamenti pieni d’imprevisti delle selvagge lande
della Turchia e dell’Iran, su strade dissestate percorse da greggi di pecore da
incrociare o superare con cautela. Avventure lì, pronte ad accoglierti e a
metterti alla prova a ogni giro di ruota o di volante.
Il sogno però rimase un sogno, certamente mai dimenticato, quindi spesso ripreso e fatto riapparire durante la veglia e il sonno; per finire non intrapresi nemmeno la trafila indispensabile al fine di ottenere la patente dell’automobile." (...)
Il sogno però rimase un sogno, certamente mai dimenticato, quindi spesso ripreso e fatto riapparire durante la veglia e il sonno; per finire non intrapresi nemmeno la trafila indispensabile al fine di ottenere la patente dell’automobile." (...)
Francesco Giudici, nato nel 1951, ha una moglie e due
figlie, è insegnante di scuola elementare ancora in attività. Abbina la
passione della lettura con la creazione di cruciverba, crucipuzzle e
l'invenzione di altri più o meno astrusi giochi enigmistici. E si diverte pure
a scrivere.
Gabriele Zeller, nato il 4 aprile del 1985 a Locarno, è
pittore decoratore, con un sogno da illustratore. Si dice stranamente
affascinato dal macabro, come si può ben vedere dalle sue copertine. Forse
perché le crea di notte.
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